LA SEZIONE ANPI APPIO

La sezione Anpi Leonardi-Spunticcia, nota come Anpi Appio, nasce ufficialmente il 12 marzo 2012, ed è ora, nel territorio del VII Municipio...

1944. LA RESISTENZA NELL'APPIO: AZIONI E PROTAGONISTI

GENNAIO 1944 

1 gennaio
Colpiti due militi della GNR, da ignoti, all’altezza degli archi di San Giovanni.

5 gennaio 
Il prezzo del latte viene portato a 5 lire al litro.

7 gennaio 
Sulla via Appia lancio di bombe incendiarie contro un camion tedesco.

10 gennaio
Radio trasmittenti per segnalare gli spostamenti delle truppe tedesche dirette a Montecassino, vengono installate in via Casilina 598 e in via Tuscolana 463, rispettivamente in casa di due partigiani, Giovanni Sansoni e Angelo Tramontana.
Al comando del Fronte Clandestino Militare il generale Quirino Armellini  prende il posto del colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, al quale resta la responsabilità operativa.

12 gennaio
Combattimento tra partigiani e tedeschi nella zona di piazza Vittorio.
Felice Salemme e Manlio Bordoni vengono arrestati nella casa di quest’ultimo, in via Taranto 95. 
Salemme viene condannato a morte, pena commutata in 10 anni di reclusione. 
Verrà assassinato alle Ardeatine. Anche Manlio Bordoni sarà assassinato alle Ardeatine.
Viene arrestato il carabiniere Augusto Renzini  del Fronte Clandestino Militare. Assassinato alle Ardeatine.

14 gennaio
Intorno alle 19, in via Tuscolana, presso Cinecittà, soldati tedeschi lanciano una bomba. 
Restano feriti gravemente due cittadini. Uno, Pasquale Di Raddo, morirà all’ospedale San Giovanni il giorno 16.
A Forte Bravetta viene fucilato Andrea Franceschetti.
Partigiani del battaglione “Mazon”, guidati da Angelo Ioppi,  attaccano il comando tedesco di via Tasso, lanciando due bombe a mano all’interno, nel cortile.   

15 gennaio 
Vengono bombardate dagli alleati Centocelle, Cinecittà e il Quadraro. Sulla Tuscolana crollano 4 palazzi.

17 gennaio
La spia Franco Sabelli fa catturare un giovane partigiano di 17 anni, Luigi Selva Sesta zona del Partito d’Azione. 
Portato a via Tasso, lungo il tragitto, il Selva tenta la fuga saltando dalla macchina ma colpito da 5 colpi di pistola sparati dal Sabelli, muore il giorno dopo all’Ospedale San Giovanni.
I nazifascisti dispongono che tutti gli uomini disoccupati, tra i 16 e i 60 anni, vengano inviati al lavoro obbligatorio. Verranno ritirate le tessere annonarie a chi non si presenterà e ai loro familiari.

19 gennaio
Bombardati il Quadraro, piazza Bologna e Porta Maggiore. 

22 gennaio
Soldati americani della Quinta Armata sbarcano a Anzio
Alle 2 della notte ha inizio la sbarco degli Alleati ad Anzio  e Nettuno. 
I tedeschi mettono mine in alcuni palazzi sulla Via Appia e proclamano lo stato d’assedio, minando i ponti della città. 
Le mine vengono disinnescate dai partigiani. Nella notte si hanno conflitti a fuoco all’Arco di Travertino e in via Francesco Baracca. 
I tedeschi dichiarano l’intera provincia di Roma “zona di operazioni”. 
Sabotaggi da parte dei partigiani sull’Appia, sulla Casilina e sulla Tuscolana.
A via degli Angeli ucciso un soldato tedesco.
Gruppi partigiani si scontrano con la polizia fascista nella zona di San Giovanni e di piazza Fiume

23 gennaio
Scontro a fuoco anche all’Arco di Travertino.
Autocisterne tedesche vengono distrutte alle Capannelle.

29 gennaio 1944
Viene scoperta e devastata la redazione clandestina de “L’Unità”, in via Licia 56. Gioacchino Gesmundo  viene arrestato. I nazisti scoprono nella casa molti chiodi a quattro punte, utilizzati per distruggere le gomme dei camion tedeschi diretti al fronte con rifornimenti e uomini. Gesmundo, dopo torture a via Tasso, verrà assassinato alle Ardeatine. 
Il sacerdote Don Pietro Pappagallo  e il ten. col. Roberto Rendina  vengono denunciati dal collaborazionista Gino Crescentini. 
Arrestati dalla Gestapo con l'accusa di favorire la fuga dei prigionieri italiani ed alleati e di proteggere gli ebrei fornendo loro documenti falsi, saranno  uccisi alle fosse Ardeatine.

30 gennaio
In via Paruta vengono feriti due repubblichini.

31 gennaio
Retata a Via Nazionale e assalto gappista a Via dell’Impero:
Il coprifuoco in Roma inizia alle 18 ma alle ore 16 tutti i negozi devono chiudere.
Mese di gennaio (date non precisate) 
Partigiani e repubblichini si scontrano in piazza Lodi.
Partigiani della banda Rossi fanno deragliare alcune locomotive alla Stazione Tuscolana.

FEBBRAIO 1944

5 febbraio
Distrutto un automezzo tedesco sull’Appia Antica.

8 febbraio
Lavoro obbligatorio: a carico degli inadempienti sanzioni che prevedono il ritiro delle carte annonarie e la denuncia alle competenti Autorità. 

9 febbraio
Attacco ad un automezzo tedesco in piazza Re di Roma.

11 febbraio
In via delle Cave, nel quartiere Appio, una squadra di azionisti fa saltare in aria e distruggere dal fuoco due camion tedeschi, bloccando la via per alcune ore.

14 – 15 febbraio
Sulla via Appia, in via Amiterno e in piazza Re di Roma, attacchi a automezzi tedeschi, incendiati e danneggiati. Uccisi o feriti i conducenti.

16 febbraio
Lancio di chiodi a quattro punte sulla via Appia, da parte dei GAP del PCI.

17 febbraio
A Porta San Sebastiano viene fatto saltare in aria un vagone ferroviario di materiale bellico.
Due soldati tedeschi vengono attaccati e feriti da sconosciuti.
Tagliati i cavi telefonici della via Casilina. 

18 febbraio
Il maresciallo Graziani, capo dell’esercito della RSI, con il decreto legislativo n.30 stabilisce la pena di morte per i renitenti e i disertori. I richiamati devono presentarsi entro il 25 febbraio.
Uccisa una SS in via Tuscolana. 
In via Tabarrini uccisa dai GAP comunisti una spia della Gestapo.

21 febbraio
In piazza Re di Roma, attaccato un  reparto di cavalleria tedesca.

24 febbraio
Il ministro degli Interni della RSI, Buffarini-Guidi, decreta che “ i disertori e i renitenti alle chiamate di leva saranno passati per le armi”.

25 febbraio
All’Arco di Travertino viene giustiziata una spia delle SS di via Tasso che il 29 gennaio aveva reso possibile l’arresto di molti patrioti dell’organizzazione della Marina Militare.

27 febbraio
Tagliate le linee telefoniche sulla Casilina e sulla Tuscolana.

MARZO 1944 

4 marzo
Viene ucciso dal patriota Clemente Scifoni nella sua casa di piazza Ragusa Armando Stampacchia commissario di polizia di Centocelle. Un fascista di assoluta fedeltà e di inaudita durezza. 

5 marzo
Gruppi di donne e bambini protestano per la mancanza di pane, in via Latina, via Appia Nuova e in via Albalonga. 

6 marzo
Il federale Pizzirani inoltra al comando di via Tasso una nota informativa con la quale denuncia Ersilia Carucci quale moglie del sovversivo Antonio Lalli fucilato a Forte Bravetta il 3 marzo, e suggerisce di farla pedinare in modo da poter arrestare gli amici del marito.
La sezione del quartiere Appio del Pci è stata intitolata ad Antonio Lalli subito dopo la guerra

7 marzo
Chiodi a quattro punte lanciati in piazza Re di Roma.

10 marzo
Una autocolonna nazista viene attaccata a piazza Re di Roma.

11 marzo
Tagliati i cavi telefonici sulla via Tuscolana, per opera della squadra Matteotti di Aristodemo Piconi

13 marzo
Arrestato Giuseppe Lo Presti, comandante della IV  Zona del PSI (Appio, Celio, Esquilino).   Giuseppe Lo Presti (1919-1944). Laureato in legge. Militante nella Resistenza nelle file del PSI. Assassinato alle Ardeatine. Medaglia d’Oro al Valor Militare

14 marzo
800 morti e 2.000 feriti per un bombardamento alleato su Prenestino, Nomentano, Tiburtino, Tuscolano.

15 marzo
Viene arrestato un gruppo di 14 partigiani socialisti all’Alberone, che si era riunito nel retrobottega di un bar. Tra loro Gastone De Nicolò, portato a via Tasso e poi, con i suoi compagni, nel Terzo braccio nazista di Regina Coeli. Dopo aver fatto credere che sarebbero stati inviati al lavoro sul fronte di Anzio, l’intero gruppo verrà assassinato alle Ardeatine. Arrestati anche i fratelli Ugo e Umberto Urbani  deportati in Germania.

18 marzo
Bombardamento su Appio Latino e Tiburtino.

19 marzo
La banda Koch arresta il partigiano  comunista Enrico Ferola, il fabbro che aveva forgiato il maggior numero di chiodi a quattro punte nella sua officina di via della Pelliccia. 

20 marzo
Una pattuglia fascista viene disarmata sulla via Appia. Una bomba lanciata contro un sidecar uccide i tre tedeschi dell’equipaggio.

21 marzo
In via Ipponio vengono arrestati Franco Bucciano e Armando Ottaviano, di Bandiera Rossa. Saranno assassinati alle Ardeatine.

22 marzo
Il Tribunale militare tedesco condanna a morte il professor Gioacchino Gesmundo, comunista. Medesima condanna per Manlio Bordoni e Carlo Lucchetti di Bandiera Rossa. Verranno assassinati alle Ardeatine.  

23 marzo 
Attentato di Via Rasella

24 marzo 
Eccidio delle fosse ardeatine

25 marzo
Il Comando tedesco, con un comunicato, porta a conoscenza dei romani che a seguito dell’attentato partigiano a Via Rasella: “Il Comando tedesco perciò ha ordinato che  per ogni tedesco ammazzato dieci comunisti-badogliani saranno fucilati. Quest’ ordine è già stato eseguito”.
La razione di pane giornaliera viene abbassata da 150 grammi a 100 grammi.

26 marzo
Sull’ “Osservatore Romano”, in un commento attribuibile al Papa e comunque al suo pensiero, si condanna la violenza che colpisce le “vittime” (i tedeschi) ad opera dei “colpevoli” (i partigiani), definendo i capi della Resistenza “irresponsabili” mentre “responsabili” sono fascisti e nazisti.  
Sull’Unità clandestina, il Comando Regionale delle Brigate garibaldine, da cui dipendevano i GAP, pubblica il seguente comunicato:  “il dovere di tutti gli italiani è di colpire senza esitazione il nemico, in ogni momento, negli uomini e nelle cose”. 
Afferma  anche che la lotta contro gli obiettivi nazifascisti era una attività di guerra e che le azioni partigiane avrebbero avuto fine solo alla liberazione della città dall’occupazione nazista. 
Chiodi vengono sparsi sulla via Tuscolana, sulla Casilina e sulla Prenestina. Vengono lanciate bombe a mano sui militari tedeschi dei camion bloccati.

28 marzo
Si riunisce il CLN con la partecipazione dei partiti antifascisti e, alla luce di quanto commesso dai nazisti alle Ardeatine, rivendica l’attacco di via Rasella e ribadisce la legittimità delle azioni gappiste (con il solo voto contrario della Dc). Viene lanciato   un appello alla mobilitazione di tutto il Paese contro la barbarie dell’occupante.
Mentre scrivono sui muri frasi antifasciste, in via Orvieto, i patrioti Luigi Mortelliti, Giuseppe Mare Duca, Ariberto Del Vivo e Maria Di Salvo, vengono feriti. Di Salvo morirà per le ferite. Fanno testo i recenti ritrovamenti dei referti di polizia al San Giovanni, da cui risulta mortalmente ferito anche il diciassettenne Mortelliti. Appare su via Orvieto la scritta riportata da L’Unità clandestina: “A Roma tutti eroi! Morte ai tedeschi e ai fascisti”.

APRILE 1944  

1 aprile
La popolazione romana è sempre più in preda alla fame. Viene ulteriormente ridotta a 100 grammi la quantità giornaliera di pane. 
Le donne protestano davanti ad un forno di via Tosti, al quartiere Appio. 
Per lo stesso motivo, vengono uccise le 11 donne al Ponte di ferro a Portuense.
Due giovani, rimasti sconosciuti, colpiscono con colpi di pistola due militi della Guardia della Polizia Repubblicana in piazza del Littorio, agli archi di Porta San Giovanni.

2 aprile Pasqua
In via Vetulonia 63, a mezzanotte, i nazisti arrestano 14 uomini.

3 aprile Lunedì Santo
Dopo che il generale Kesselring ha respinto la domanda di grazia presentata dal Vaticano, viene fucilato a Forte Bravetta, da un plotone della PAI, il prete partigiano don Giuseppe Morosini.
A Quarto Miglio, sull’Appia, una formazione “Matteotti” blocca con una mina una autocolonna tedesca. Muoiono una decina di soldati. 
Giuseppe Albano, chiamato “il  Gobbo del Quarticciolo” con altri compagni, nella  trattoria  “da Giggetto” sulla Tuscolana (Osteria del Curato), nei pressi di Cinecittà, uccide tre soldati tedeschi di stanza nel campo di transito di Cinecittà.

6 aprile
I portieri vengono ritenuti responsabili delle scritte che appariranno sui muri dei loro caseggiati.

7 aprile
Viene arrestato il carabiniere partigiano Fortunato Caccamo, del Fronte Clandestino Militare della Resistenza.

10 aprile
Una squadra Matteotti attacca una pattuglia tedesca all’osteria Cecafumo.

12 aprile
Rastrellamento fascista a Cinecittà e a Centocelle.

16 aprile
La Gestapo, con la collaborazione di fascisti con la divisa delle SS, catturano in Piazza San Giovanni, il gruppo di partigiani della formazione “Castelli Romani”. 
Una spia aveva fatto sapere che il comando di questa formazione si sarebbe riunito nelle cantine della scuola elementare “Giosuè Carducci”, in via La Spezia. 
Tra gli arrestati, il comandante Severino Spaccatrosi, Mario Colacchi, Guglielmo Linari e Nello Lommi. 
Tutti gli arrestati vengono imprigionati a Via Tasso, ove resteranno fino alla liberazione di Roma. 

17 aprile
Verso le 4 del mattino Kappler dà il via all' "Unternehmen Walfisch" (Operazione Balena), bloccando da Porta Furba tutte le vie di accesso al quartiere del Quadraro centro operativo di bande partigiane e di gruppi isolati. Duemila persone rastrellate vengono riunite a Cinecittà e deportate nei campi di lavoro forzato.

19 aprile
“Italia Libera” organo clandestino del Partito d’Azione, è tra i primi giornali della Resistenza a rivelare alla popolazione romana la portata dell’eccidio delle Ardeatine. 
Rastrellamenti a San Giovanni e nel quartiere Appio. 

23 aprile
Scontri a fuoco all’Arco di Travertino e alla stazione Casilina. 

24 aprile
Con una ordinanza il Comando tedesco proibisce “l’assembramento” di più di tre persone.

25 – 26 aprile
Gruppi di donne si impossessano di molti chili di pane in piazza S. Maria Ausiliatrice, in via delle Cave ed in via Camilla.

MAGGIO 1944

1 maggio
A Roma appaiono molte bandiere rosse. 
I partiti antifascisti proclamano uno sciopero generale che purtroppo non avrà successo.

2 maggio
Davanti alla Scalera Film Aldo Pinci , con altri compagni, attacca agenti della banda Koch. Ferito gravemente, muore all’ospedale San Giovanni.
Uomini armati della banda “Tor Sapienza”, nella zona dell’Alberone, bloccano un trenino della Stefer in modo da fare scappare i cittadini sorpresi da un rastrellamento.

5 maggio  
Bonomi è riconfermato presidente del CLN centrale che decide di collaborare con il secondo governo Badoglio insediatosi a Salerno il 24 aprile. La questione istituzionale, monarchia o repubblica, è rinviata alla fine della guerra.

16 maggio
A Porta Furba viene arrestato dai repubblichini Giovanni Mantioni, capo settore “Matteotti” del Quadraro. L’intervento dei partigiani lo libera. 

19 maggio
Vengono sottratte all’aeroporto di Centocelle notevoli quantità di viveri, distribuiti alle famiglie dei deportati del Quadraro.

26 maggio
Al Sanatorio Ramazzini, presso il  Quadraro, vengono portate molte armi da Bandiera Rossa.

27 maggio
Combattimenti  sulla via Appia e sulla Casilina. 
Viene arrestato e deportato Mario Orsini che si era opposto al trasferimento dei macchinari della FATME in Germania.

GIUGNO 1944

3 giugno
Il CLN, all’unanimità ritiene opportuno rinunciare all’insurrezione popolare. 
Le vie consolari, Appia, Casilina e Nettunense, nonché quelle dell’Agro Romano, sono sotto l’attacco partigiano e sempre più intasate da mezzi tedeschi in fuga, in chiara difficoltà e in molti casi allo sbando.
Una pattuglia tedesca in ritirata, a Porta Maggiore abbandona un carro armato in avaria. 
Il capo equipaggio, incurante della presenza di un gruppo di donne e bambini, lancia una bomba a mano per distruggerlo. 
Il carro prende fuoco e le munizioni in esso contenute esplodono.  A terra rimangono una trentina di corpi, tra morti e feriti. 
4 giugno
Primi nuclei dell'esercito alleato composti da canadesi a cui si sono affiancati gli uomini di Bandiera Rossa avanzano su Roma dalla via Casilina.
Lungo la via Appia, nella zona di Monte Mario, nei quartieri Appio e San Giovanni, sulla Portuense e sulla Aurelia si battono contro i tedeschi in ritirata i carabinieri della “Banda Caruso” del FCMR.
Alle 9 del mattino l’VIII Zona può dirsi finalmente liberata. Cadono i partigiani Gennaro Di Francesco e Cataldo Grammatica. Le squadre Matteotti attaccano  al Mandrione  i tedeschi in fuga. 
Viene ucciso Mario D’Angeli e ferito, con mutilazioni, Mario Soldi. 
Sulla via Appia squadre Matteotti catturano soldati tedeschi, consegnandoli poi agli americani.
Praticamente in tutte le zone di Roma i partigiani attaccano i tedeschi e i fascisti, disarmandoli e consegnandoli poi agli americani.  
Alla sera, le truppe della Quinta Armata americana, attraverso Porta San Giovanni, entrano in Roma, liberandola dall’occupazione nazifascista. 
6 giugno
Gli Alleati sbarcano in Normandia.
Il CLN dell’Italia Centrale costituisce l’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Il 5 aprile 1945, con il decreto luogotenenziale n.224, riceve la qualifica di Ente Morale, acquisendo personalità giuridica. Il 27 giugno 1945, con la fusione con il CLN Alta Italia, l’associazione diviene definitivamente e veramente nazionale, rappresentando tutto il partigianato italiano. 16 suoi esponenti verranno chiamati quali consultori alla Consulta Nazionale. Nel 1947, al suo primo Congresso Nazionale, verrà eletto Presidente Arrigo Boldrini (Bulow), Medaglia d’Oro al Valor Militare.  


Bibliografia
Majanlahti A.- Osti Guerrazzi A.,  Roma occupata 1943-1944, Il saggiatore, 2010. 
Mogavero G.- Parisella A.,  Memorie di Quartiere , EDILAZIO, 2007. 
Pavia A (a cura di)., Resistenza a Roma. Una Cronologia, 2014. 
Sansone R., Relazione a Roma per la medaglia d’oro a Centocelle, Anpi, 2018.
Testimonianze e fonti orali  provenienti dai protagonisti della Resistenza politica, religiosa, civile, militare nell’Appio in una coralità di voci, di sacrificio e di impegno

Sitografia
https://www.resistenzaedemocrazia.it/cronologia/resistenza-a-roma-una-cronologia-a-cura-di-aldo-pavia/
https://www.patriaindipendente.it/
http://appiotuscolano.blogspot.com/2010/08/ancora-combat-filmancora-via-appia-san.html

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